26 giugno 2020

Ha una linea grafica tutta nuova l’Azienda agricola vinicola Durin sita a Ortovero (SV) nel Ponente Ligure, 17 ettari vitati che si estendono nei territori impervi e frazionati della Valle Arroscia. È proprio dalla terra, o meglio, dai terrazzamenti scoscesi tipici della viticoltura ligure definita “eroica” per le sfide quotidiane che richiede, che la rinnovata immagine di Durin ha preso forma, vestendo di nuovo i vini dell’azienda: vini rossi, bianchi, rosati, spumanti, passiti e grappe che oggi cambiano abito con nuove linee e colori.

I piccoli appezzamenti strappati alla terra grazie alla tenacia dell’uomo, si traducono così sulla carta e sulle bottiglia in motivi geometrici dalle tinte naturali, inserendosi in una griglia a moduli quadrati che ricorda i terreni coltivati a vigneti. Il risultato è una nuova linea di etichette dal sapore vintage e ispirata all’astrattismo geometrico italiano. Il tutto per rendere ancor di più unico e riconoscibile il marchio Durin. Un marchio sempre più conosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo.

Un approfondimento a parte meritano le Riserve, a cominciare dal “contenitore”, non più la bordolese, come per gli altri vini, ma la borgognotta. Per rimanere in linea con la nuova veste grafica, anche in questo caso Durin ha messo in atto un restyling delle etichette, pur nel rispetto dei soggetti originali: come il pettirosso che si posava tutte le mattine su un ramo davanti all’azienda, o la vigna del bisnonno Isidoro, detto Durin da cui tutto ha avuto inizio; o ancora i primi scarponi di Antonio che da più di 40 anni ha ereditato le vigne di famiglia trasformandole in un’azienda a tutti gli effetti. Insomma, una narrazione più intima quella della linea delle Riserve, più vicina alla storia famigliare, ormai alla quarta generazioni di viticoltori.

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